So bene che l'evento in sé non ha particolare rilevanza , ma mi ha fatto profondamente riflettere sulla percezione che abbiamo del nostro corpo ; non del corpo intenso in senso molto vago e generico , ma proprio del nostro personalissimo involucro esteriore.
Ho un seno abbondante che non mi è mai piaciuto , che non sapevo mai come contenere negli striminziti capi underwear H&M , i quali mi deridevano dalle loro etichette con scritte terrificanti come "taglia IV" o peggio ancora "taglia V".
Nel mio stile ideale rientrano tutti quei capi che stanno bene a ragazze prive di curve , un po' androgine ; con il risultato che appena li provo su di me risultano ridicoli. Mentre in realtà dovrei buttarmi su silhouette più anni'50 , che non mi infagottino ma anzi mettano in risalto le mie qualità.
Ma a me non piaccio.
Non mi sento me , e so bene che anche mettersi a dieta non cambierebbe un granché a meno di non sfiorare la patologia , e direi che non è il caso.
Una settimana fa , stufa di questo seno ribelle , sono andata in un negozio alla ricerca di qualcosa che lo contenesse , in ogni senso ; e lì la sorpresa :
scopro di avere il giro busto come quello di una ragazza che porta la I^ , ma di necessitare di una coppa della IV^.
Finalmente si spiegano cassetti e cassetti interi di intimo comprato e poi mai usato perché largo , o piccolo o scomodo.
E devo dire che a quella descrizione mi sono sentita un po' meno sbagliata , perché nel mio immaginario in fondo seno abbondante equivale a grassezza.
Certo mi sento una specie di "mutante" con attaccato qualcosa che ancora adesso non accetto né sento mio , però di sicuro è meglio di prima !
Quante di noi si sentono giudicate da una taglia , o da un riflesso due cose che molto spesso sono abilmente manovrate dal marketing. Un esempio ?
Da Zara devo cercare jeans taglia 44 e spesso mi vanno troppo stretti , da GAP (marchio americano) la 38 mi va quasi larga ?
Quindi che taglia sono ? Qualcuno me lo dice ?
La verità è che le taglie non esistono , vengono cambiate in tutto il mondo a seconda delle PERSONE , non esistono taglie ma corpi , che spesso cercano di strizzarsi in un simbolo come la famosa e irraggiungibile 38 , quindi a ben vedere non esistono nemmeno corpi in senso generico ma percezioni di esso.
Percezioni così forti per noi in grado si renderci tristi , di farci saltare pasti , di farci vergognare in spiaggia , di farci sentire non adatte o desiderabili.
Questa non è di certo una propaganda green della serie "viviamo vestendoci coi sacchi della posta!" però ha davvero senso credere a tutto quello che il mondo sentenzia sul nostro corpo , e non ascoltare mai l'unica persona che ha voce in capitolo , cioè noi stesse ?